GRAND TOUR EN ITALIE

Collateral Event Manifesta 12
curated by Michela Eremita and Susanna Ravelli

27 January - 22 February 2019

GRAND TOUR EN ITALIE

Collateral Event Manifesta 12
curated by Michela Eremita and Susanna Ravelli

27 January - 22 February 2019

OPENING
Sunday 27 January, 11:00 AM – 4:00 PM

OPENING HOURS
Tuesday to Friday, from 3:00 PM to 7:00 PM

Artists Maura Banfo, Elena El Asmar, Stefano Graziani, Michele Guido, Sophie Ko, Francesco Lauretta, Valeria Manzi, Concetta Modica, Pierluigi Pusole.

In collaboration with Associazione Grand Tour en Italie | Wandering Art | Residency Programme

ASSAB ONE ha il piacere di ospitare la mostra sul tema della migrazione culturale e personale delle opere realizzate da nove artisti in residenza a Palermo nel corso di Manifesta 12 e la presentazione del libro, diario di viaggio, scaturito da questa esperienza.

Press release

Grand Tour en Italie
Un evento collaterale di Manifesta 12

a cura di Michela Eremita e Susanna Ravelli

Prima tappa Palermo-Milano
Dal 27 gennaio al 22 febbraio 2019

Assab One ha il piacere di ospitare la mostra delle opere realizzate da nove artisti in residenza a Palermo sul tema della migrazione culturale e personale nel corso di Manifesta12. Sarà presente il libro – diario di viaggio – scaturito da questa esperienza.

Una collaborazione con Associazione Grand Tour en Italie | Wandering Art | Residency Programme

Gli artisti: Maura Banfo, Elena El Asmar, Stefano Graziani, Michele Guido, Sophie Ko, Francesco Lauretta, Valeria Manzi, Concetta Modica, Pierluigi Pusole

 I precedenti: dal 6 al 16 settembre, 9 artisti, accompagnati dalla curatrice Michela Eremita e da Susanna Ravelli, sono stati chiamati a seguire le rotte dei viaggi formativi che a fine Settecento fecero giungere in alcune città italiane personalità e personaggi della cultura internazionale.

Il capoluogo siciliano ha rappresentato la prima tappa di un viaggio che continuerà toccando alcuni dei luoghi topici del Grand Tour in Italia con l’intento di attuare un programma stabile in alcune città italiane con esplorazioni tematiche anche fuori dai confini.

Ad ASSAB ONE sarà esposto ciò che per 10 giorni ciascun artista ha elaborato partendo dagli stimoli raccolti dalla visita alla città di Palermo, scattando fotografie, disegnando, collezionando immagini e frammenti dalla multiforme vegetazione palermitana, cresciuta spontaneamente o custodita con cura dagli storici, lasciandosi rapire dal fascino della sovrapposizione delle architetture ed entrando in contatto con cittadini e turisti.

Gli artisti che hanno partecipato alla residenza palermitana di Grand Tour en Italie hanno inoltre realizzato un carnet de voyage, un racconto visivo ed emotivo dell’esperienza immersiva nella città ora esposto presso Radiceterna, la biblioteca d’arte e natura presso l’Orto Botanico di Palermo. Il Diario di viaggio degli artisti è diventato un libro pubblicato da Studio Permanente Edizioni che sarà presente in mostra

Maura Banfo seguendo le rotte che dal mare cercano approdi ha unito due aspetti costanti nel suo lavoro: quello dell’accoglienza e quello dell’ascolto. Con la sua polaroid ha fermato alcuni momenti del viaggio e li ha ricostruiti in una sorta di Wunderkammer nello spazio lavoro di Piazza Croce dei Vespri.

Elena El Asmar ha rivissuto la sua personale esperienza con l’Orto Botanico di Palermo, attraverso una raccolta di immagini, realizzata con Luca Pancrazzi, che è diventata la skyline. Memoria, passato e presente fusi attraverso interventi che hanno emancipato le immagini dal registro di album per trasformarlo in un paesaggio vivo e pulsante.

Stefano Graziani, fotografo, ha impostato il suo lavoro su una serie di studi per nature morte come elementi utili per “una riflessione sulle possibilità che abbiamo di convivenza e condivisione di spazi culturali comuni”.

Michele Guido ha preso spunto dai suoi precedenti studi sulla Speciosa, specie botanica presente nell’orto botanico di Palermo ora diffusa in tutta la Sicilia, continuando a “indagare sull’origine delle diverse specie importate all’interno dell’orto botanico. Una riflessione sugli studi sviluppati dagli scienziati che nei loro viaggi sono passati da Palermo, come quelli di Goethe della fine del Settecento, legati alla metamorfosi delle piante, alla pianta originaria e alla modalità di propagazione delle piante”.

Sophie Ko ha adottato la metafora della farfalla per affrontare questioni legate all’identità e alla migrazione raccogliendo in un leporello la narrazione di un viaggio in mare fino alla terra dal titolo Isole.

Francesco Lauretta partendo dalla sua personale esperienza si è concentrato sulla migrazione dell’artista che, per seguire sogni e chimere, attraversa mari e monti. Approdare di nuovo nella sua terra gli ha permesso di andare a ritroso nella memoria, stilando un diario che inizia dal presente fino al 1984, giorno in cui da Palermo iniziò il suo viaggio.

Valeria Manzi poetessa e performer, durante la residenza ha dato voce alle immagini, alle luci e ai riflessi colti durante il suo soggiorno, sublimando l’intera esperienza in una performance finale ripresa in video.

Concetta Modica ha lavorato all’idea di viaggio come volàno per un’emancipazione del soggetto. L’installazione realizzata ha narrato, attraverso la manipolazione di materiali e oggetti diversi, il processo che ha trasformato un picciolo di pomodoro in una stella.

Pierluigi Pusole (presente con il suo alter ego Bruno Pontecorvo) ha stabilito connessioni tra la sua personale visionarietà e quella del barocco delle facciate dei palazzi di Palermo, interpretando a china le sue fantasticherie e invitando a esplorare un mondo leggero, sospeso e legato alla tradizione del “Capriccio”.

  • Installation view. Foto di Giulia Sofi
  • Installation view. Foto di Giulia Sofi
  • Installation view. Foto di Giulia Sofi
  • Installation view. Foto di Giulia Sofi
  • Installation view. Foto di Giulia Sofi
  • Installation view. Foto di Giulia Sofi
  • Installation view. Foto di Giulia Sofi
  • Installation view. Foto di Giulia Sofi
  • Installation view. Foto di Giulia Sofi
  • Installation view. Foto di Giulia Sofi